Il boschi raccontati in questo blog mi piace trasmettano tranquillità , qui dev'essere un 'isola in cui fuggire .
Un'isola questa senza pretese fatta di parole semplici come lo sono io , foto principalmente scattate con il cellulare senza grandi tecnologie , storie raccontate o inventate di sana pianta...questo è il bello !

mercoledì 12 agosto 2015

Lupi neri di montagna ed un lupo di mare

Questa è una storia che parte da lontano sia nel tempo che nello spazio . La storia di tre compagni a quattro zampe ,di pelo nero e muso appuntito  quasi tre fratelli anche se non appartengono allo stesso tempo.
Erano gli anni 80 e nella borgata in cui i miei avevano casa c 'era un cane che era arrivato non si sa da dove, aveva le fattezze di un lupo ed era completamente nero .
Dotato di una pazienza incredibile era il compagno sempre presente in tutti i nostri giochi di bambini, anzi per noi un vanto incredibile attraversare altre borgate accompagnati da una guardia del corpo così.
Uno spirito libero il suo , non è mai appartenuto a nessun padrone e non è mai stato rinchiuso o legato , viveva di quello che la gente gli dava e aveva scelto la nostra borgata come la preferita .Ho molte fotografie ,negli album a casa dei miei genitori , che ci ritraggono assieme ,alti uguali noi due , o io ero piccola o lui grandissimo , mi domando sempre quando lo vedo seduto di fianco a me , del perchè avesse scelto di proteggerci tutti senza scegliersi un padrone solo .
Era un lider probabilmente , stava in un branco ....di ragazzini .Questo era Cocone.
Il secondo lupo si chiamava Trento e apparteneva ad una famiglia che abitava in una casa , la prima del paese , a ridosso della strada provinciale che porta al santuario .
In questa casa vivevano tre figli maschi con mamma e papà , che avendo fatto l 'alpino da giovane , aveva trovato questo lupo nello stesso periodo in cui il raduno annuale degli alpini veniva fatto a Trento , da questo il nome .
Trento mi sembra di non averlo mai accarezzato ma è pazzesco il ricordo che ho di lui .
Al solito era un lupo alto e tutto nero legato tantissimo a Mariuccia la sua padrona al punto anche da andare a messa con lei .
La sua particolarità però era un altra ed è per questa che mi torna in mente , la sua specialità di canide era fare l 'autovelox .
Per anni e anni arrivando in paese ,dietro una curva a destra dove non esistevano dossi artificiali o cartelli per rallentare , lui era lì appostato in posizione da "agguatone" , come direbbe mio figlio , e d'un tratto balzando fuori dal cespuglio ti faceva prendere dei coccoloni da sbandata con relativo collasso .
Un perfetto vigile del traffico , gli anni scorrevano e purtroppo la sua famiglia si decimava a poco a poco, un figlio si sposava , uno veniva a mancare in un incidente , poi il papà e poi la mamma , nell ' arco di 15  anni moriva anche Valter, l 'ultimo figlio, di un malore.
Trento sempre lì a fare il suo lavoro ma ecco invece di mordere gomme , lui ti faceva rallentare e guardava dentro la macchina se per caso ci fosse qualcuno di famiglia che tornava .
Ora è  parecchi anni che non lo vedo più , ho saputo che forse è stato soppresso perchè malato , è come però ci fosse sempre il suo spirito lì perchè a tutti noi che l 'abbiamo conosciuto ci viene da rallentare aspettando l 'immancabile agguatone di inizio paese.
Il terzo lupo è Argo e la sua storia merita di essere raccontata io credo . Sei anni orsono smanettando su facebook mi imbattei in un appello. "Urgentissimo !" C 'era scritto :"Questo cagnolino nero verrà soppresso giovedì , è stato abbandonato per il suo colore discriminante ed essendo troppi in canile quelli con scarsa possibilità di essere adottati , verranno portati alle camere a gas , fate girare questo post ."
Non ha girato tanto quel post , perchè si è fermato nella nostra famiglia  , la foto che sovrastava queste righe ritraeva un cagnolino di circa tre mesi , orecchie piegate.
Ora Argo è un bellissimo lupo , protettivo e affettuoso , vive con noi e lascia solo  due impronte sulla neve proprio come fanno i lupi veri.
Questa storia ho voluto metterla per scritto in primo luogo per non dimenticarmela quando non saprò più e poi per avere uno spunto di riflessione.

Cocone è arrivato da chissà dove , ha deciso che la sua casa era in quella borgata ,ha deciso che non avrebbe avuto padroni e ha deciso di convivere in pace con gli umani e così è stato,in piena libertà e rispetto da entrambe le parti.

Trento ha combattuto per anni una battaglia contro le automobili ,colpevoli di passare nel suo territorio ma persa la sua famiglia le ha cercate ogni giorno in cui è stato in vita ,quasi un conforto alla sua solitudine, vederle passare e sperare sempre fino alla fine .

Argo vittima di pregiudizzi feroci ed insensati si è rivelato un compagno straordinario di vita ed un perfetto Lupo di Mare ,questo grazie ha chi ci ha creduto fino in fondo, come fanno tutti i volontari .

Con queste tre storie semplici mi piacerebbe arrivare ai cuori delle persone più indifferenti , preoccupate e chiuse nel loro piccolo mondo , facendogli  battere quel cuore in maniera diversa ....un battito: accolgo ....un battito :capisco ....un battito: aiuto ....un battito : libero ....anche me stesso .

 


domenica 14 giugno 2015

L'abbraccio del lago

Dopo qualche mese finalmente riesco a scrivere di nuovo , cose da raccontare ne ho molte ma oggi tanto per cominciare vorrei mostrarvi questi paesaggi che benchè sotto la pioggia stanno iniziando la loro personale primavera . Quassù a 2600 metri i fiori più variopinti fanno a gara di bellezza , così da interessare molti insetti a farvi visita ,questi lavorano anche sotto la pioggia noncuranti di bagnarsi . I rododendri iniziano solo ora ad aprirsi e colorano letteralmente pareti di montagne. Vorrei potervi descrivere i profumi, ma credo seriamente di non esserne capace tanto sono meravigliosi e l'acqua che scende dalla terra stessa e dal cielo li rende ancora più intensi. Salendo per questo sentiero che porta al Lago blu ed a quello Nero ho camminato con gli scarponi nell'acqua per tutto il sentiero ,i laghi che sorgono dove era un antico ghiacciaio con le pioggie di questi giorni mandano giù da più punti l'acqua che eccede così da formare veri e propri rii . I passi che faccio suonano quasi , si mescolano alle melodie del bosco è un'accompagnamento vero e proprio che serve a salire fin lassù dove ci sono i laghi alti che aspettano . Arrivata poco prima del Lago Blu un suono potente mi sovrasta è la cascata sopra il lago che fa risuonare tutta la conca ,ancora pochi minuti ed eccomi da lui . Mi siedo e lo saluto come si fa con un amico, è come quando qualcuno a te caro ti abbraccia che per quel tempo che si è così pare d'essere in un 'altro Mondo e si vede tutto bello, accogliente,sicuro e ti si scalda il cuore . Queste emozioni si amplificano quando incontri un abitante del Lago ed allora ,come sempre mi succede, capisci quanto sei piccolo e insignificante rispetto ad animale selvatico . Posso intuire cosa pensa mentre mi guarda curioso , nessuno sta meglio di lui lassù sopra il Lago poi, probabilmente poco distante ci sarà tutto il branco a brucare quell'erbetta deliziosa . Ci si scambiano tacite parole e sono bellissimi pensieri di libertà e rispetto l'uno per l'altro . Questi incontri sono una delle cose più belle in assoluto per me fino ad ora non ne ho mai scordato uno . Pochi istanti e lui prosegue il suo brucare salendo il pendio , per poi sparire dietro le rocce , io guardo ancora il Lago , un giorno forse vedrò un 'Ondina uscirne ,nel frattempo, apro il libro e leggo questo .... " Verrà forse il giorno in cui questa terra sarà smembrata in parchi per così dire di svago , di cui solo pochi godranno in modo limitato ed esclusivo ...e camminare sulla terra di Dio significherà attraversare senza permesso le terra di qualche gentiluomo". "..In breve ogni cosa buona è libera e selvaggia ". Walden Vita nel bosco Henry David Thoreau 1849

lunedì 27 aprile 2015

Racconto di confine e di sangue


Racconti fantastici ne ho scritti molti ma questo di oggi non lo è , narra di un luogo in cui mi trovo adesso si chiama Battagliola non a caso .

giovedì 23 aprile 2015

Come a casa

Sentirsi parte del bosco quando lo si attraversa ,ormai da qualche mese fa parte di me , la gente può ridere di questo , difficile da capire dal di fuori , ma camminare sul sentiero che lo percorre e sentirsi accolto come nella propria casa è una sensazione unica e meravigliosa.


La bruma di primavera

Il sole splende oggi e forse riesco anche a fare una scappata dalle betulle ,qualche giorno fa invece il bosco che attraverso quasi quotidianamente  si presentava immobile nella nebbiolina , con colori sorprendenti . I faggi stanno colorando per primi il bosco , con un verde acceso le ginestre iniziano a mettere le prime timide gemme .
Non vi sembra che debba uscire un folletto da un momento all'altro ? A me si


lunedì 20 aprile 2015

Tributo ad un albero che muore

Questo albero l' ho trovato per la via ieri , passo sempre quasi ogni giorno ma era stato in disparte timido ,ieri ha deciso di parlarmi .
Ormai al vecchio albero è rimasto poco da vivere, si trascina malamente nello scorrere del tempo,è stanco ma può ancora parlare e spiegarmi alcune cose che non mi sono chiare.

martedì 14 aprile 2015

Nero

Quando uno diventa genitore oltre alle molte implicazioni psicologiche che questo stato comporta ve n'è una che ho scoperto da poco tempo ed è quella dei ricordi di bambino. Osservando mio figlio nei suoi giochi mi riaffiorano ricordi che avevo quasi del tutto dimenticato ,belli vividi ,freschi come se facessero parte del giorno prima .
Ora succede che questi pensieri vengano inevitabilmente  associati a delle situazioni ben precise , quelli più frequenti ad affiorare ,visto la passione di mio figlio per gli animali ,sono di questo genere ,anche perchè io ero come lui ora .


venerdì 10 aprile 2015

Tra gli Stambecchi

 Quando salgo in alta montagna l'aria diventa pura la sento che passa  nelle narici e giù ai polmoni , sto benissimo respiro meglio ed inizio in qualche modo ad amalgamarmi all'ambiente circostante , sento di farne parte come fosse una parte del mio corpo.
Oggi è stato così , ho respirato e assaporato ogni istante dello stare lassù .


giovedì 9 aprile 2015

Gemme preziose

Vedere la natura che spinge per rinascere è una sensazione appagante , ti fa capire che tutto si rigenera anno dopo anno che tutto ha un ciclo e in fondo nulla finisce davvero ma si trasforma solamente .



Queste sono gemme più preziose delle pietre dure e dei diamanti , non si possono nemmeno paragonare a loro .
Ci permettono di sopravvivere su  questa terra e spingono , faticano per uscire e riformarsi ....



  




Sono germogli  di betulle ,frassini , salici , faggi ecc .
Capolavori di bellezza e di vita

martedì 7 aprile 2015

Il principe lucente

Sono qui nel mio letto ,vedo le stelle attraverso il velux sopra la  testa una brilla più delle altre , non so qual'è, mi piace osservarla a lungo ,sembra si sposti .
Chissà in queste notti cosa succede sulle montagne , lungo le valli e dentro il bosco ,sicuramente con l'arrivo della primavera ci saranno meravigliosi festeggiamenti ,tra i popoli fatati del bosco; a tal proposito una storia mi fu raccontata da una vecchina che si chiamava  Catlinin  , mentre stava mungendo una delle sue mucche il suo viso si fece allegro ed iniziò a parlarmi : " Mi viene ancora da sorridere pensando al principe delle Rocce bianche quando si presentò davanti alla fata del Vento ,sul grande prato di San Bernardo .....


giovedì 2 aprile 2015

Le tre teste del cembro

Oggi la giornata qui in alta montagna era particolarmente ventosa ,si procedeva contro vento e l'aria tagliava il viso da tanto soffiava , ma come ho già detto la montagna è sempre diversa e magnifica in qualunque situazione la si vede e questo ci porta a proseguire l'avventura .


Come sovente succede quando cammino mi vengono  in mente delle storie o leggende che lasciano il tempo che trovano ma io ve le racconto qui , quasi sottovoce cercando di farvi assaporare tutto il bello che nasce dalla fantasia distorta alimentata dai regali che fa la natura .


mercoledì 25 marzo 2015

Pier

Questa sera piove forte, la sento che picchia sul vetro del velux sopra la mia testa ,è una melodia bellissima una nenia ,una ninna nanna, aiuta il sonno ma anche la fantasia .
Con questo bellissimo suono mi viene in mente una storia lontana nel tempo , secoli fa quando tutto era diverso , le nostre montagne piene di pascoli a perdita d'occhio  e solo poche foreste ma molto fitte , quasi impenetrabili .
Qui viveva Pier un elfo , era solo da molti anni ormai che quasi ne aveva perso il conto , la sua famiglia ed i suoi amici si erano spostati da quelle montagne perchè si stava avvicinando il popolo degli umani con le loro attività e abitazioni e non essendo più al sicuro in quei luoghi avevano pensato di migrare altrove in cerca di zone più tranquille.
Lui no era rimasto saldo ,come il suo nome ha significato , una pietra nel fitto del bosco , la sua luce unica era la luna che lui riusciva a vedere sbucando nel prato appena gli uomini si ritiravano nelle loro baite .


domenica 22 marzo 2015

Il fumo del camino

Quando passo attraverso il sentiero che attraversa il bosco, ora che nevica e con la nebbia , mi trovo ad un certo punto a percorrerne un tratto che mi costringe a fermarmi .
So di avere dei problemi di testa , forse  mi hanno fatto cadere troppe volte dalla culla i miei genitori o chessò io , ma succede che appena passo di qui .......

Storia di un merlo

Giornata piovosa e grigia oggi ,nel bosco tutto scivola ,la pioggia sul terreno qui dove non c'è più neve ,scivola sulle pietre sui nuovi fiorellini che timidi nascono .


giovedì 19 marzo 2015

Progetti creativi

Facessi l'architetto troverei sicuramente spunto per i miei progetti dalla natura in genere , così come  la passeggiata di ieri mi ha messo in testa ad ogni passo idee creative.
Il passare in questi prati e boschi dopo una copiosa nevicata e seguente pioggerella ha modificato ancora una volta l'aspetto di questa parte di vallata.

lunedì 16 marzo 2015

La fine di Liset

Vi racconto stasera una parte di una storia accaduta nel bosco in cui passo sempre, durante un 'estate di molti anni fa.....


Se riesco a salire  con tutta questa neve, provo a ripassare là dove si dice sia scomparsa Liset forse troverò ancora le traccie del suo passaggio  ,qualche mese fa infatti le ho fotografate ...


La sua storia inizia così:

Quando il sole calava oltre le montagne in estate ...si alzava una lieve brezza ,calda alle volte , fresca altre;correva lungo i prati spostando l’erba ed i fiori , muoveva appena le foglie ed accarezzava solo i rami , quando era quest ‘ ora usciva Liset . Lei apparteneva al piccolo popolo ma era diversa , sia fisicamente che per come pensava  . Non amava particolarmente il sole anzi aspettava sempre che questi calasse per uscire a giocare ,era una bimba elfa ma di questo nobile popolo aveva solo l’altezza , i suoi capelli erano colore del rame e la sua carnagione era bianca come latte, sul suo viso miriadi di efelidi e i suoi occhi erano verdi come le foglie ma quello che la rendeva veramente speciale era la sua mente . Andava dicendo a tutti che lei sapeva capire ogni forma di vita ed in più sapeva dirigere il vento nei suoi giochi lungo la valle, questa cosa aveva creato nella sua famiglia una sorta di vergogna per quella figlia saltata fuori chissà da dove e così differente da tutti loro . Liset era sola, pochi del suo popolo le rivolgevano parola , era esclusa dai giochi degli altri bimbi elfi  e compatita dagli adulti , in questa solitudine però lei ci stava alquanto bene , sempre con un sorriso ironico stampato sul viso Liset correva saltava per boschi e prati ,tra rami e pietre come un piccolo animale, era libera respirava a pieni polmoni l’odore della notte che arrivava a poco a poco . Quella sera la Piccola Liset come al solito saltò fuori dalla sua casa per assaporare nuove avventure , nella sua testolina aveva deciso che voleva correre come mai aveva fatto,  sempre più veloce a perdifiato fin dove fosse riuscita ad arrivare , per poi sdraiarsi braccia larghe a riprendersi. Così di corsa saltò fossati e tronchi nel bosco, scansò rami , calpestò l 'erba dei prati ,su su sempre di più verso la cima . Fermatasi a prender fiato ,con le mani alle ginocchia , posò lo sguardo lungo un murettino a secco sulla sua sinistra ,lo conosceva bene ,ci passava tutti i giorni però adesso qualcosa 'aveva attratta ,forse un movimento rapido e lei aveva guardato in un punto preciso . Al termine del muro un faggio con radici intricate e li un buco grande , scuro ,aveva visto qualcosa entrarci , appena un ombra in un millesimo di secondo . La sua curiosità era troppa per non andare a vedere da vicino  così Liset si avvicinò  si fece piccola ed entrò , si ritrovò la terra addosso ,negli occhi , nei capelli ,in bocca ,iniziò a tossire e smise subito quando sentì l aria fresca invaderle i polmoni . Aprì gli occhi e si accorse di non esser più nel suo mondo ,si accorse di essere in un posto sconosciuto ,mai visto prima i colori stranissimi e l 'odore inconsueto dell'aria. Il colore predominante era il giallo  che diventava quasi bianco e aumentando arancione. Non scorgeva  nulla di famigliare tranne forse gli alberi che erano gialli però  , stagliati su un cielo bianco . Vedeva strano Liset ,pensava alla terra che gli era finita negli occhi dentro il buco da cui era passata ,provò a pulirseli e li si accorse di avere altri occhi , di averli sporgenti , palpebre dure senza ciglia , si guardò le mani erano diventate zampe come di lucertola ,verdi smeraldo , il suo spavento si fece terrore quando si toccò il viso e si guardò il corpo squamoso ,si era trasformata era diventata un piccolo drago ma come era stato possibile , era incredula pensava di sognare e si guardò di nuovo il corpo i piedi e la lunga coda .Non sapendo che fare e presa da una tristezza infinita si accasciò  a terra e iniziò a piangere , ad un certo punto intravvide una manina che si avvicinava al suo muso di drago ,questa le asciugò le lacrime dolcemente  e lei alzando lo sguardo vide per la prima volta Fil .  La creatura che le stava dinnanzi era un elfo come lei , ma aveva una particolarità anomala , i piedi caprini, infatti le sue gambe erano coperte di peluria e terminavano con dei piccoli zoccoletti da capra, era di bel aspetto e di modi gentili ; un bellissimo sorriso fece tranquillizzare un poco la piccola Liset  e la voce del piccolo elfo iniziò a pervadere la sua persona :” Hai fatto  un gesto sconsiderato ,non avresti dovuto entrare qui , ora ne paghi le conseguenze , chissà per quanto tempo rimarrai in queste terre  e sotto quest ‘aspetto . ....



Continua......

domenica 15 marzo 2015

I Cembri dell'Alevè

Qui oggi nevica la primavera tarda ancora ma si sente nell'aria , si sente tra questi pini nell'enorme bosco dell'Alevè (questo nome deriva da èlvou che nella lingua di qui vuol dire pino cembro).


Quasi mille ettari ,questa foresta , la più grande in Italia di pini cembri ed una delle più grandi in Europa nonchè la più antica addirittura citata da Virgilio nell' Eneide.

mercoledì 11 marzo 2015

Passo di lumaca

Oggi sono tornata al bosco , riesco a stare massimo due giorni poi mi manca troppo , da dove lavoro vedo attraverso grandi vetrate ,  lui è li con tutti i suoi bei alberi . Sembra uno scherzo del destino , che io lavori il legno ormai morto e poi  non vedo l'ora  di stare in mezzo agli altri legni vivi che vedo dalla finestra ; ormai è un richiamo sottile li osservo da come si piegano ,chiamano e lo sento nell'aria , nel vento che soffia le loro parole .


Qui sto bene ,è una seconda casa ormai ,mi viene da fermarmi mentre salgo , come per  un saluto ad ogni boschetto famigliare ,mi sembra di fare un torto a non fare così :

domenica 8 marzo 2015

Architetture fiabesche

Quello che trovo entusiasmante nel passeggiare per montagne è proprio la varietà di forme e stili e colori che si possono trovare dietro l'angolo in ogni istante .
Oggi io ho trovato fantasie bellissime che  mi fan pensare a miti e leggende un pò fiabesche .

L'albero mi ricorda Dafne, ninfa bellissima , per sfuggire al Dio Apollo che la voleva per sè ,pregò i genitori  di salvarla e loro ascoltando le sue preghiere la trasformarono  in un albero .......


venerdì 6 marzo 2015

La ragazza sul passo

Una storia di fine inverno quella del Principe Ivano che passava attraverso il valico con tutto il suo esercito , il vento soffiava implacabile e tutti loro erano allo stremo delle forze .


 Arrivati nei pressi di un bosco di larici videro in lontananza una figura nella neve , sembrava li chiamasse a seguirla , man mano che si avvicinarono videro che si trattava di una ragazza magnificamente vestita di bianco .
La ragazza che li guidava proseguiva a piedi nudi e mentre loro affondavano nella neve lei ci volava letteralmente sopra, arrivati al bosco  i soldati trovarono un fuoco acceso con sopra un grande pentolone di rame , pieno di  minestra calda .
Fu la loro salvezza quel pasto caldo e nutriente dopo giorni di digiuno , poterono asciugarsi i vestiti e proseguire lungo il cammino .


Malghe nella neve



Sole in mezzo alla neve  queste malghe mi sembrano posate sopra la panna montata  , il vento che alza le nuvole  tra poco porterà il sereno .
Quassù a queste altezze la neve ci metterà di più a sciogliersi , fino a giugno quando saliranno i pastori con i loro animali e  anche  i turisti che con le automobili , allora tutto si anima  di colori e suoni , ma ora immerso nel  solo sibilo del vento tra i pini , questo luogo è un connubio perfetto tra uomo e natura come forse dovrebbe sempre essere , è questo quello che penso ...amo questo silenzio .


giovedì 5 marzo 2015

Il salice ed il pino




Mentre nevica  il salice inizia a metter su gemme,  da sempre per me rappresentano l'inizio della primavera , mi vengono in mente vicende di molti anni fa quando da bambina andavo a raccogliere questi rami pelosetti per ornare la casa .
Ho sempre pensato che queste piante che riescono a fare queste gemme maschili tutte di peluche avessero un che di magico , come se per un sortilegio l'anima di un salice si fosse fusa con l'anima di una lepre .
Di leggende in tal senso ne ho lette molte ne ricordo in particolare una ambientata nella vallata di Bellino in tempi remoti ; qui un cacciatore andato per cervi e trovato un giovane maschio da uccidere si trovò sprovvisto di cartucce , prese così dei pinoli fuoriusciti dalla pigna  ai suoi piedi e sparò ,mancò il bersaglio ed il cervo scappò nella pineta .

Nebbia : come perdersi nel bosco


 Siamo quasi alla fine di questa stagione e finalmente ho sentito dai ruscelli sgorgare acqua ,la neve si scioglie ed i rami iniziano a far spuntare le prime gemme ; ieri il bosco di betulle si presentava avvolto nella nebbia .

martedì 3 marzo 2015

I soldati del bosco


Tempo fa camminando lungo sentieri che sono stati testimoni di guerre feroci , essendo queste montagne di confine , ci si imbatteva in fortini arroccati  molto in alto , proprio per scorgere da lontano il nemico che si avvicinava. Quando passo in questi luoghi mi salgono immagini alla mente , immagini di fatiche di patimenti e di morte . Vi dicevo che un 'anno in alta Valle Maira  avvicinandoci ad un bunker,io ed il mio compagno siamo stati colti di sorpresa quando in prossimità della feritoia  da dove il cannone sparava , sono usciti quattro stambecchi e sono saltati praticamente sui nostri piedi . Queste grosse capre di montagna vivono molto tempo all'interno di queste gallerie , siamo arrivati a pensare fantasticando che per un sortilegio questi stambecchi non potevano che essere i soldati morti in quei luoghi ,  reincarnatosi siano stati destinati a restare in montagna ma finalmente liberi di giocare e godersi la vita che non hanno avuto per via della guerra. Nelle mie passeggiate penso spesso , attraversando prati e boschi a quello che può essere capitato li nei secoli  . Facendo questa foto qui sopra ho pensato alle penne sui cappelli degli Alpini.Ho pensato a questi alberi magari nati dove sono stati uccisi i soldati . Sono pazza e visionaria ma mi piace molto ragionare così .


domenica 1 marzo 2015

I particolari minuscoli

La lentezza alle volte ci fa guardare con occhi diversi le cose , ci aiuta a soffermarci sui particolari ; in questo caso serve moltissimo andar piano nel fitto del bosco . Ora siamo d'inverno di insetti ben pochi in giro, apparentemente tutto è fermo quasi imbalsamato ma se si ha la costanza d' osservare bene ci si trova in un mondo fantastico popolato da forme e colori quasi dipinti da quanto son belli .



Immagino quando osservo , immagino in piccolo come si formano i cristalli di ghiaccio che si posano sulle foglie sulle pietre , immagino come avvolgano tutto con la loro trama di velluto ed allora fotografo perchè mi rimanga impressa quella sensazione , per ricordarmelo quando la memoria vacillerà.