Il boschi raccontati in questo blog mi piace trasmettano tranquillità , qui dev'essere un 'isola in cui fuggire .
Un'isola questa senza pretese fatta di parole semplici come lo sono io , foto principalmente scattate con il cellulare senza grandi tecnologie , storie raccontate o inventate di sana pianta...questo è il bello !

lunedì 16 marzo 2015

La fine di Liset

Vi racconto stasera una parte di una storia accaduta nel bosco in cui passo sempre, durante un 'estate di molti anni fa.....


Se riesco a salire  con tutta questa neve, provo a ripassare là dove si dice sia scomparsa Liset forse troverò ancora le traccie del suo passaggio  ,qualche mese fa infatti le ho fotografate ...


La sua storia inizia così:

Quando il sole calava oltre le montagne in estate ...si alzava una lieve brezza ,calda alle volte , fresca altre;correva lungo i prati spostando l’erba ed i fiori , muoveva appena le foglie ed accarezzava solo i rami , quando era quest ‘ ora usciva Liset . Lei apparteneva al piccolo popolo ma era diversa , sia fisicamente che per come pensava  . Non amava particolarmente il sole anzi aspettava sempre che questi calasse per uscire a giocare ,era una bimba elfa ma di questo nobile popolo aveva solo l’altezza , i suoi capelli erano colore del rame e la sua carnagione era bianca come latte, sul suo viso miriadi di efelidi e i suoi occhi erano verdi come le foglie ma quello che la rendeva veramente speciale era la sua mente . Andava dicendo a tutti che lei sapeva capire ogni forma di vita ed in più sapeva dirigere il vento nei suoi giochi lungo la valle, questa cosa aveva creato nella sua famiglia una sorta di vergogna per quella figlia saltata fuori chissà da dove e così differente da tutti loro . Liset era sola, pochi del suo popolo le rivolgevano parola , era esclusa dai giochi degli altri bimbi elfi  e compatita dagli adulti , in questa solitudine però lei ci stava alquanto bene , sempre con un sorriso ironico stampato sul viso Liset correva saltava per boschi e prati ,tra rami e pietre come un piccolo animale, era libera respirava a pieni polmoni l’odore della notte che arrivava a poco a poco . Quella sera la Piccola Liset come al solito saltò fuori dalla sua casa per assaporare nuove avventure , nella sua testolina aveva deciso che voleva correre come mai aveva fatto,  sempre più veloce a perdifiato fin dove fosse riuscita ad arrivare , per poi sdraiarsi braccia larghe a riprendersi. Così di corsa saltò fossati e tronchi nel bosco, scansò rami , calpestò l 'erba dei prati ,su su sempre di più verso la cima . Fermatasi a prender fiato ,con le mani alle ginocchia , posò lo sguardo lungo un murettino a secco sulla sua sinistra ,lo conosceva bene ,ci passava tutti i giorni però adesso qualcosa 'aveva attratta ,forse un movimento rapido e lei aveva guardato in un punto preciso . Al termine del muro un faggio con radici intricate e li un buco grande , scuro ,aveva visto qualcosa entrarci , appena un ombra in un millesimo di secondo . La sua curiosità era troppa per non andare a vedere da vicino  così Liset si avvicinò  si fece piccola ed entrò , si ritrovò la terra addosso ,negli occhi , nei capelli ,in bocca ,iniziò a tossire e smise subito quando sentì l aria fresca invaderle i polmoni . Aprì gli occhi e si accorse di non esser più nel suo mondo ,si accorse di essere in un posto sconosciuto ,mai visto prima i colori stranissimi e l 'odore inconsueto dell'aria. Il colore predominante era il giallo  che diventava quasi bianco e aumentando arancione. Non scorgeva  nulla di famigliare tranne forse gli alberi che erano gialli però  , stagliati su un cielo bianco . Vedeva strano Liset ,pensava alla terra che gli era finita negli occhi dentro il buco da cui era passata ,provò a pulirseli e li si accorse di avere altri occhi , di averli sporgenti , palpebre dure senza ciglia , si guardò le mani erano diventate zampe come di lucertola ,verdi smeraldo , il suo spavento si fece terrore quando si toccò il viso e si guardò il corpo squamoso ,si era trasformata era diventata un piccolo drago ma come era stato possibile , era incredula pensava di sognare e si guardò di nuovo il corpo i piedi e la lunga coda .Non sapendo che fare e presa da una tristezza infinita si accasciò  a terra e iniziò a piangere , ad un certo punto intravvide una manina che si avvicinava al suo muso di drago ,questa le asciugò le lacrime dolcemente  e lei alzando lo sguardo vide per la prima volta Fil .  La creatura che le stava dinnanzi era un elfo come lei , ma aveva una particolarità anomala , i piedi caprini, infatti le sue gambe erano coperte di peluria e terminavano con dei piccoli zoccoletti da capra, era di bel aspetto e di modi gentili ; un bellissimo sorriso fece tranquillizzare un poco la piccola Liset  e la voce del piccolo elfo iniziò a pervadere la sua persona :” Hai fatto  un gesto sconsiderato ,non avresti dovuto entrare qui , ora ne paghi le conseguenze , chissà per quanto tempo rimarrai in queste terre  e sotto quest ‘aspetto . ....



Continua......

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